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  1. Pillole di Shintoismo (Parte I)

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    By Yui il 3 Dec. 2019
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    Oggi vorrei iniziare a parlare dello Shintoismo (神道, Shinto), la religione politeista e animista nativa del Giappone. Avrei voluto scrivere un'articolo lungo e articolato ma, purtroppo, non ne ho il tempo. Quindi ho deciso di dividerlo in diversi post, fornendo così le varie informazioni in 'pillole'.

    CITAZIONE
    La parola Shintô è composta da due ideogrammi: shin, che è identificato col termine indigeno kami, e o , che è identificato col termine michi, ossia 'via'. Originariamente era una parola cinese (Shendao) che, in un contesto confuciano, era usata sia per indicare le regole mistiche della natura, sia per riferirsi a qualunque sentiero che conducesse verso una tomba. In un contesto taoista, la parola indicava i poteri magici peculiari della fede taoista. Negli scritti del Buddhismo cinese, c'è un caso in cui gli insegnamenti di Gautama sono chiamati Shendao, e in un'altra circostanza la parola indica il concetto dell'anima mistica. Il Buddhismo giapponese utilizzava la parola per indicare le divinità indigene (kami), considerandole degli esseri spettrali di un ordine inferiore rispetto a quello dei Buddha (hotoke). È in questo senso che la parola veniva normalmente usata nella letteratura giapponese successiva al Nihon Shoki; ma verso il XIII secolo, per poter distinguere il Buddhismo e il Confucianesimo, che a quel tempo erano diffusi in tutto il Giappone, dalla religione indigena, la parola Shintô cominciò ad essere utilizzata per riferirsi alla fede nei kami (uso che permane a tutt'oggi).

    Iniziazione allo shintoismo di Sokyo Ono


    Ma cosa sono i kami che vengono venerati nello shintoismo? Potrebbero essere definiti come divinità ma anche spiriti naturali o presenze spirituali. Alcuni sono considerabili come gli spiriti guardiani di un luogo, altri possono rappresentare uno specifico oggetto o un evento naturale, come per esempio Amaterasu, la dea del Sole. Talvolta anche le persone illustri, gli eroi e gli antenati divengono oggetto di venerazione post mortem e vengono deificati e annoverati tra i kami.

    Insomma, i kami possono essere ben diversi dalle divinità a cui noi occidentali siamo abituati e, a mio avviso, questo è uno dei tanti elementi che rende lo shintoismo una religione così affascinante!
    Last Post by Yui il 3 Dec. 2019
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  2. Omamori, i portafortuna giapponesi

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    By Yui il 25 Oct. 2019
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    Omamori
    Oggi vorrei parlarti degli omamori (お守り). Se vogliamo tradurre questa parola in italiano, potremmo usare il termine "amuleto", per quanto gli omamori non siano esattamente paragonabili agli amuleti che ci arrivano dalle nostre tradizioni. Se vogliamo andare più a fondo, possiamo aggiungere che la parola giapponese mamori (守り) significa "protezione", mentre il prefisso onorifico o- dà alla parola un significato movente verso l'esterno. Di conseguenza, il significato del termine omamori è qualcosa come: "Tua protezione". Gli omamori, dunque, non hanno la stessa valenza “contro la sfortuna” che noi applichiamo agli amuleti. Non solo, almeno. Esiste, infatti, un omamori per ogni ambito della vita: amore, salute e longevità, fortuna, protezione, viaggi, successo, ecc.

    Per parlare degli omamori, bisogna sicuramente citare i due culti religiosi più diffusi e radicati nel popolo giapponese: Buddhismo e Shintoismo. Questi speciali talismani, che tanto ci rivelano della filosofia di vita giapponese, vengono utilizzati in entrambe le religioni: nello Shintoismo il loro potere deriva dal kami (dio) venerato, mentre nel Buddhismo deriva dal Gohonzon, l'immagine sacra di Buddha.

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    Last Post by Yui il 25 Oct. 2019
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