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  1. Omamori, i portafortuna giapponesi

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    By Yui il 25 Oct. 2019
     
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    Omamori
    Oggi vorrei parlarti degli omamori (お守り). Se vogliamo tradurre questa parola in italiano, potremmo usare il termine "amuleto", per quanto gli omamori non siano esattamente paragonabili agli amuleti che ci arrivano dalle nostre tradizioni. Se vogliamo andare più a fondo, possiamo aggiungere che la parola giapponese mamori (守り) significa "protezione", mentre il prefisso onorifico o- dà alla parola un significato movente verso l'esterno. Di conseguenza, il significato del termine omamori è qualcosa come: "Tua protezione". Gli omamori, dunque, non hanno la stessa valenza “contro la sfortuna” che noi applichiamo agli amuleti. Non solo, almeno. Esiste, infatti, un omamori per ogni ambito della vita: amore, salute e longevità, fortuna, protezione, viaggi, successo, ecc.

    Per parlare degli omamori, bisogna sicuramente citare i due culti religiosi più diffusi e radicati nel popolo giapponese: Buddhismo e Shintoismo. Questi speciali talismani, che tanto ci rivelano della filosofia di vita giapponese, vengono utilizzati in entrambe le religioni: nello Shintoismo il loro potere deriva dal kami (dio) venerato, mentre nel Buddhismo deriva dal Gohonzon, l'immagine sacra di Buddha.

    La copertura degli omamori è solitamente fatta con stoffa decorata e racchiude al suo interno una preghiera scritta su un foglio di carta ripiegato o un pezzo di legno. Preghiera che, secondo i giapponesi, contribuirebbe a proteggere chi la possiede e anche a raggiungere i suoi desideri. Motivo per cui gli omamori vengono spesso legati a borse, appesi a cellulari o nelle automobili per assicurarsi la sicurezza in viaggio. La loro forma più diffusa è quella rettangolare ma ne esistono anche di altre forme: un esempio interessante sono certamente quelli con le sembianze di animali.
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